TCONZERO
01 gennaio 2019
1/8000s, 1/4000s, ...1/125s,...1/2s, B. Cambiare il tempo di esposizione significa poter influire sul modo in cui il movimento del soggetto viene impressionato sulla pellicola. Tutti gli appassionati di fotografia sanno che questo fattore è di grande rilevanza quando si vuole rendere il movimento. Anche gli amanti dell'immagine, profani della "tripletta" , riescono inconsciamente a percepire l'impronta del tempo. Usare tempi d'esposizione rapidissimi, può servire a congelare le pale in rotazione di un elicottero o l'attimo in cui il guantone del pugile raggiunge la mandibola dell'avversario. Ma non sempre basta la nitidezza per creare una foto d'effetto. L'uso dei tempi lenti può enfatizzare il movimento del soggetto e rendere l'istantanea più "poetica". Al momento dello scatto il fotografo deve decidere se dare priorità al tempo oppure al diaframma. I più tecnici non lasciano nulla al caso ed usano l'esposimetro, altri fanno prove pratiche e gli esperti, grazie alla "filosofia di esposizione" maturata, riescono a dare sempre quell'impronta speciale ai propri scatti. Ed è proprio questa filosofia che si cercherà di cogliere. Fotografi, professionisti e non, che sappiano dare un senso al proprio tempo, impressionando la realtà con un ritmo personale. In fondo, darsi un tempo significa dare un valore magico agli attimi, qualunque esposizione si scelga.
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