Io
incompleto ed imperfetto argonauta celeste, ci sono angoli della vita
che non capirò mai,
ma che
gioia però, avvertire
le belle, improvvise e inconsapevoli aritmie,
elevarsi e ridiscendere
nelle roteanti immagini,
prive
di gravità ma colme degli
entusiasmi e degli appagati piaceri,
libere
da far ancora risplendere al sole i nostri, baciati sogni.
In questo insensato periodo storico,
quante notti passate a graffiare su tele ruvide e ostili
immaginandosi oltre la realtà, e quante volte vorrei parlare ai miei
pensieri che poi si perdono nei sogni,
dipingere le mie lunghe passeggiate tra immaginari castelli che poi
sfumano, nelle lancette di un tempo che più, non mi appartiene.
Quante volte ho rivisto il mare,
ed ho
lanciato i miei desideri su quelle onde tanto possenti ma che poi si
perdono,
nel breve attimo di uno
sguardo.
Quante volte avrei voluto essere lì,
tra
quante tinte mi sono perso
alla ricerca di colori che
accendessero i cuori e,
quante volte ho pensato e quante volte penserò,
a tutto ciò che è libero di
andare oltre il tempo e la realtà.
E come pensi tu amica mia,
io così appartengo alla poesia, ed entrambi,
apparteniamo alla follia.