Io incompleto ed imperfetto argonauta celeste, ci sono angoli della vita che non capirò mai, ma che gioia però, avvertire le belle, improvvise e inconsapevoli aritmie, elevarsi e ridiscendere nelle roteanti immagini, prive di gravità ma colme degli entusiasmi e degli appagati piaceri, libere da far ancora risplendere al sole i nostri, baciati sogni.
In questo insensato periodo storico, quante notti passate a graffiare su tele ruvide e ostili immaginandosi oltre la realtà, e quante volte vorrei parlare ai miei pensieri che poi si perdono nei sogni, dipingere le mie lunghe passeggiate tra immaginari castelli che poi sfumano, nelle lancette di un tempo che più, non mi appartiene.
Quante volte ho rivisto il mare, ed ho lanciato i miei desideri su quelle onde tanto possenti ma che poi si perdono, nel breve attimo di uno sguardo.
Quante volte avrei voluto essere lì, tra quante tinte mi sono perso alla ricerca di colori che accendessero i cuori e, quante volte ho pensato e quante volte penserò, a tutto ciò che è libero di andare oltre il tempo e la realtà.
E come pensi tu amica mia, io così appartengo alla poesia, ed entrambi, apparteniamo alla follia.